E’ sabato pomeriggio, c’è stato il sole a Roma. Adesso che cala verso la notte, mi concedo 5 minuti di lettura dei social. Mi prende l’orticaria da video, che a me fa scappare di scrivere un post su una tipologia di gruppi di mamme su Facebook.
Il gruppo numerossissimo di neomamme: fondato da qualcuna durante la prima gravidanza va avanti da solo nutrendosi di domande di primipare o donne in gravidanza, fomenta spesso una maternità assolutista di allattamento prolungato, fasce fino ai 12 anni, omogeneizzati fatti in casa, giochi in legno che ti sfondano il pavimento, autoproduzione e igiene al parossismo, autosvezzamento e biologico spinto all’estrema potenza. Fanno tutte il pane, il sapone in casa e assaltano la prima malcapitata che fa una domanda sull’olio Jhonson, con cui minacciano di darle fuoco ai pannolini usa e getta.
Postano foto di qualunque bollicina venga al loro piccolo, anche nell’incavo del piede sinistro, chiedendo se è morbillo. Alcune postano anche la cacca santa quando è verde e liquida. La foto del loro allattamento è quella del profilo. Ipocondriache e sociopatiche chiedono informazioni sulla salute dei figli al gruppo e ai suggerimenti di andare dal pediatra, di solito rispondono che è un incompetente. Infatti loro sono tutte esperte in pediatria, pedagogia e psicologia.
Raccontano i fatti loro, di loro suocera, dell’amica dell’amica chiedendo consiglio. Senza capire che il gruppo è aperto, visibile a tutti e tutte, e in poche battute si sono rovinate relazioni che durano una vita. Si perchè le persone a noi care si offendono a leggere certe cose, ma guarda un po’.
Finalmente dopo un po’ decidono di incontrarsi fuori dal web, in incontri ad hoc dove parlare, indovinate un po’ di neonati, latte e pedagogia. Fatevi una birra fuori, no?
Soprattutto si affezionano al gruppo, quasi visceralmente, come fosse una loro creatura e iniziano i flame, le litigate furibonde su qualunque argomento dall’allattamento artificiale al pigiama che non piace alla mamma del pargolo che lo indossa fino alla censura finale degli amministratori. E conseguente bannamento di qualcuna delle infervorate madri.
A quel punto iniziano le proteste delle amiche virtuali della perseguitata con difese prolungate a oltranza e giù di censura e bannamenti. E mentre il gruppo si sgretola a colpi di ban e controban, sorgono gruppi paralleli di mamme migliori di questo.
E il gruppone iniziale che fa? Si autoconserva, trova nuove neomamme e via così in un vortice di post sempre uguali e sempre aggressivi.
C’è un regolamento ovviamente. Ma chi lo legge, dai sinceramente… quelle 22 pagine di documento word non lo ha mai aperto nessuno.
C’è una tristezza di fondo quando una mamma o neomamma o mamma to be chiede aiuto su Facebook e non alle proprie amiche, alla propria mamma e alle conoscenti, quando ci si affida alla rete per la solidarietà materna, per avere consigli.
C’è un pericolo reale di non curare la salute dei propri figli e dei propri cari quando si chiede alle amiche di schermo lumi su una bolla o su una laringite.
C’è l’umana solitudine di tante donne lasciate sole dalla società in questa delicata fase della loro vita, quando la pancia cresce o il piccolo ha pochi mesi, la sete di relazioni umane è fortissima in questi gruppi, la voglia di stare insieme ad altre mamme per sentirsi amate.
E vi lascio con queste riflessioni, forse sgangherate di un sabato pomeriggio, ma che covo da molto tempo. E che vorrei condividere con tutte quelle donne sole davanti a un pc: lasciate stare il pigiama degli altri, gli eccessi e le offese, lasciate stare i gruppi fb, uscite, andate al parco e braccate le mamme lì, salutate, chiacchierate, forzatevi ad ascoltarle, magari trovate un’amica, vera. Che non vi insulta perchè quella maglietta è blu notte, anzichè blu giorno.
Insomma avete dato la vita, adesso non trascurate la vostra!
Arianna
Tutto verissimo! Ho tentato di stare in un paio di questi gruppi, puntualmente c’è stata una scissione e si è formato un secondo gruppo… Poi un terzo… A un certo punto ho capito che non faceva per me…. Sempre le stesse domande e le stesse risposte, aggressività di donne che sentendosi protette dal monitor si credono in diritto di dire ciò che vogliono a persone che nemmeno conoscono…. Sono fuggita e mai più rientrata!!
Esattemente i gruppi che intendo io. Quelli dove se non ti allinei sei trattata malissimo. Ce ne sono moltissimi altri che invece sono fantastici1
Vero. Non sono tutti popolati da esaltate.
Comcordo sì e no… A volte c’è chi è aggressivo ma ci pensiamo noi a fargli capire che non è il caso. Se qualche mamma fa domande che sarebbe opportuno rivolgesse al pediatra, glielo facciamo presente… Queste mamme secondo me non è che non chiedano ai parenti… Loro chiedono a tutti!!! E ti assicuro che la vita reale non è lì… E comunque facciamo donazioni di vestiti e vario materiale inerente ai bambini, compravendita usato… Non è proprio come dici. È che c’è di tutto… E le esaltate le scansi. Punto e stop.
Barbara, ovviamente è un post ridanciano e provocatorio, però spesso non c’è controllo e non c’è informazione in questi grupponi, c’è tanta tanta solitudine. Non so di che gruppo sei parte. Io sono in moltissimi gruppi molti dei quali sono piacevoli e delle vere comunità di donne che si rispettano e non eccedono.
Poi io volevo provocare una riflessione generale negli admin di questi gruppi, c’è qualche cosa che si può fare di reale e concreto per migliorare i contenuti?
O contano solamente i numeri?
Grazie per la tua riflessione che mi aiuta ad approfondire.
Arianna
Forte.
Concordo e aggiungo le liti furibonda innescare da argomenti quali vaccini, gender, sentinelle….
A me questo articolo ha fatto sorridere 🙂
In parte lo trovo vero, in parte volutamente esagerato… Di fondo però ecco, una cosa rimane, dobbiamo ragionare con la nostra testa, prendere solo il buono, evitare come la peste bubbonica le polemiche…
Ma non è facile, a me è servito tempo 🙂
Sulle “mamme del parco” oddio… Fanno un po’ la stessa cosa eh… Solo che è “Gruppone del parco”!
Meglio pochi, ma buoni va…
Michela, per esempio nel vostro gruppo non ho mai incontrato tanto astio e tanta aggressività. Erano chiari i principi per chi entrava e anche chi arrivava con altre idee non era assaltato.
Per le mamme del parco è vero fino a un certo punto, dai non sono poi questi tipi, almeno tutte, però Michela almeno le conosci, il confronto è reale.
Ho visto cose che voi umani… 😉
Mah, di certo si vuol fare del male chi entra in gruppi dichiaratamente affini ad alcune idee ben sapendo di non condividerle.
Ma poi boh, litigare su facebook, ad un certo punto… Che palle!
Vero è che invece ad alcune piace.
E parecchio.
Io ho smesso.
Ma a volte vengono a cercarmi sul mio profilo… Paura! 😛
Beh ieri si litigava sul tradimento di una donna che voleva rimanere anonima… ma non puoi capire. Follie da esaltate.