Che belle quelle famiglie di una volta, dove non c’erano i pannolini, la mamma allattava a richiesta, il pupo stava tutto il giorno attaccato. C’era tepore, c’era il calore del focolare domestico. Il bambino aveva una vita più naturale, più green di oggi.
Che belli i tempi andati!
Ultimamente va così tra le mamme, serpeggia un rimpianto del tempo che fu, una nostalgia verso la terra dell’utopia dove i bambini erano al centro di tutto. E se non c’erano i vaccini, in fondo che importa?
Vorrei farvi ascoltare i racconti delle mie nonne, quando ero piccola, la povertà che scarnificava le ossa e quelle gambe che percorsero con una bambina in braccio la strada dalle Marche a Roma, alla ricerca di un marito scomparso nella grande città. Vorrei percepisse il ricordo, che tagliava ancora il fiato, della fatica di crescere 6 l’una e 8 l’altra di figli, una gravidanza continua, un allattamento spesso tormentato e soprattutto quei figli persi per pertosse, meningiti e altre malattie senza cura. Senza vaccino.
Vorrei capisse quanto dolore mia nonna provava ancora a 90 e passa anni quando mi portò nelle Marche a trovare il piccolino, sulla sua tomba, perso per una malattia infantile. Le sue lacrime, le mille rughe di una vita di fatiche, bagnate da un dolore senza tempo.
Quanta gioia metteva nel chiedermi dei nipotini, quanta ansia di essere bisnonna, ancora una volta. Mi sorrideva perchè “sarai una mamma con tante comodità, senza tanta fatica. Oggi. Eppoi i tuoi bambini non moriranno come il piccolino”. A 100 anni, mia nonna, era felice perchè io non avrei vissuto i bei tempi andati. E soprattutto con i vaccini.
La tendenza all’alto contatto, la genitorialità dove il bambino viene accudito e allattato per farlo sentire amato e permettergli maggiore autonomia, è una meravigliosa strada quando è possibile, quando è scelta dalla famiglia. Noi per esempio con i Bonzi non abbiamo potuto permetterci una scelta del genere con Nanuzz, si.
E’ stata consapevolezza profonda, sicurezza in noi stessi, con molto equilibrio per evitare gli estremismi. Come spesso dico ogni famiglia deve scegliere il suo modo di vivere.
Ben venga un approccio a misura di bambino, mi piace, mi ispira. Senza forzature e giudizi esterni. Se non puoi allattare, il latte artificiale non è demoniaco, gli omogeneizzati non sono fango e i pannolini usa e getta spesso sono una necessità. Sono supporti alla serenità della mamma, del bambino e della famiglia. Mi piace anche molto questo proporre giochi di uso quotidiano, contro l’eccessivo accumulo di giocattoli di plastica, spesso abbandonati.
Però i vaccini sono necessari, è una scelta di responsabilità di fronte alla comunità in cui vivi. Quante stupidaggini si leggono, quanti studi non provati, quanta ignoranza mascherata da tutela genitoriale. E quanta ipocrisia in molti gruppi facebook, in cui si rifugiano le neomamme, le primipare, su questo argomento che provoca reazioni da stadio. Gli amministratori non informano. Bloccano le discussioni, o censurano.
In nome di un ritorno a una maternità all’antica, stiamo regredendo tutti in salute, stiamo facendo crescere la spesa sanitaria nazionale, stiamo facendo un danno grave ai compagni di scuola dei nostri figli. L’unica scelta possibile è una scelta di responsabilità.
Una maternità a misura di bambino, l’alto contatto vi impone di accudire anche i figli degli altri, di rispettare la loro salute.
Non a caso il pediatra Lucio Piermarini, il guru dell’autosvezzamento (il far mangiare allo svezzando lo stesso cibo dei genitori) è per i vaccini.
E allora io aderisco alla campagna Unicef #vacciniamolitutti, visitate il sito e informatevi anche sui dati OMS.
Firmate la petizione per far tornare i vaccini obbligatori su Change.org di Alice Pignatti, la mamma della bambina che a 40 giorni ha avuto la pertosse.
Arianna
Anche mia nonna ha perso un bimbo per una banale malattia infantile… e mi ha sempre detto: se fosse nato oggi non sarebbe morto.
È proprio vero che chi ha il pane non ha i denti!
Purtroppo è vero. Banali verità che oggi spesso sono la nostra realtà quotidiana.
ciao!
Arianna
sono molto d’accordo
ho firmato la petizione, grazie per averla segnalata!
Prego Andretta, di nulla. Viste le conseguenze, meglio obbligatori.