Sabato sera, dopo tanto meditare sugli attentati di Parigi del venerdi sera, abbiamo raccontato a Tommaso e Flavia quello che era successo nella Ville Lumiere. Abbiamo provato a spiegare quello che era successo.
“Perchè?”
L’unica domanda a cui veramente non abbiamo saputo dare una risposta, ci sono mille perchè:
- quelli legati all’economia delle armi e agli interessi economici come racconta suberbamente Famiglia Cristiana
- quelli legati all’integralismo religiosi
- quelli legati all’uomo e alla violenza
- quelli legati alle rivendicazioni di principio
- quelli legati a due mondi, il ricco e il povero
Perchè le persone, a volte, sono cattive, credono di agire per il bene di tutti, ma non è così. Lo fanno perchè qualcuno più forte di loro li convince che sparare e uccidere è l’unico modo di vincere. Lo fanno perchè non hanno altre speranze che questa.
Non succederà anche da noi? Mamma?
E Tommaso ha risposto “no, noi siamo in casa, Flavia”. Siamo protetti secondo loro dalle mura della loro sicurezza familiare e dai loro genitori. La nostra casa è l’Europa, almeno per me, che ho studiato questo, amandolo profondamente. La nostra casa è il mondo, i suoi scenari e le sue follie.
Abbiamo cercato di rassicurarli, di accogliere la loro paura, di spiegare loro che usciremo, senza paura, che vivremo le nostre vite, qui e in giro per il mondo, che noi non avremo paura. Che le nostre porte saranno aperte, sempre, come a Parigi quella notte, per chi vorrà entrare, senza violenza e senza aggressività.
Abbiamo guardato un telegiornale insieme, le immagini di Parigi che scorrevano. Hanno quasi 8 anni non potevamo non fargliele vedere. Non abbiamo mai negato la realtà ai nostri bambini. Mai. Hanno guardato attentamente e hanno richiesto perchè mamma e babbo?
Non lo sappiamo veramente, amori, ce lo stiamo chiedendo anche noi.
Faremo tutto quello che possiamo per difendervi e proteggervi, anche spiegarvi e mostrarvi il male del mondo. Perchè lo capiate, comprendiate che la violenza esiste.
E che ci si deve difendere aprendosi all’altro, chiedendo giustizia e rispetto. In entrambe le direzioni.
Stamani a messa, il nostro parroco ha parlato di Parigi e abbiamo pregato insieme per le vittime della follia.
All’uscita, siamo andati a Piazza Farnese e alla vista dei fiori, delle candele e dei messaggi,