Elogio dello sculaccione

 

Sono giorni che ho la bacheca facebook letteralmente traboccante di post su come evitare i capricci con il dialogo, con le parole, con l’esempio e con la ricerca della comprensione. Come se con le parole si potesse risolvere tutto magicamente. Come se poi fossimo tutti dei maghi del risolvere il conflitto con il dialogo.

E chiarisco prima che questo post non è semplicemente uno sfogo alla logorrea di chi deve obbligatoriamente consigliarmi come essere genitore consapevole o positivo, magari per mestiere o per piacere, voglio allegerire la coscienza di chi a volte quello sculaccione lo da eppoi ci sta male per una settimana sentendosi un genitore cattivo.

Siamo milioni, noi genitori che a volte diamo una sculacciata, a cui dopo ore di lotta verbale, l’unica arma per bloccare un conflitto che non va da nessuna parte è quella. E’ una resa?

Anche peggio, per molte teorie educative è

  • educare alla legge del più forte
  • trasmettere al figlio la sensazione che non si abbia tempo per lui
  • dirgli che noi genitori siamo deboli

Ma anche no, e vi spiego perchè. Dando per scontato che non parlo di persone violente o serial killer, ma di persone normali, con giornate dannatamente difficili e intricate, dare uno sculaccione ogni tanto, semplicemente capita. A tutti.

Si anche alla mamma zen. Non lo ammetterà mai, negherà fino alla morte, e interiormente si flaggerà di avemaria e colpe.

Lo sculaccuione, sul sedere, mai in volto o altrove, e soprattutto mai dato con intenzioni umilianti, a volte scappa e a volte, udite udite, aiuta. O Yeah.

La sculacciata è un’interruzione forzosa si una situazione in stallo, forse un capriccio, forse una polemica infinita con un figlio che non molla, forse una spiegazione infinita dei genitori psicologi che devono spiegare tutto. Il bambino è esasperato, preso in un loop da cui non sa uscire da solo. Il genitore è provato da una lotta che non ha vincitori e vinti. Non ne avrebbe comunque.

Interrompere questa battaglia con uno sculaccione risolve l’empasse. Senza strilli e senza strepiti. Il bambino vi guarderà stupito e sarete stupiti anche voi.

L’argomento non deve però cadere lì, va ripreso quando la calma è tornata ed affrontato con vostro figlio o vostra figlia. Parole semplici, un abbraccio e soprattutto regole chiare e definitive. Non si sale sull’armadio è non si sale sull’armadio, e punto. Nessuna negozioazione, nessuna discussione.

PUNTO.

Eppoi tutto questo dialogo, spiegazioni, consapevolezza… ricordiamoci che spesso le parole feriscono, creano ansie, perchè hanno echi inconsci che non conosciamo nei bambini. Spieghiamo meno, ma spieghiamo meglio. Eppoi basta.

Non possiamo capire tutto il loro mondo, che è il loro appunto. Non pretendiamo di spiegargli tutto, lasciamogli la voglia di scoprirlo da soli.

Esploratori del futuro.

 

Arianna

 

 

Arianna

6 pensieri su “Elogio dello sculaccione

  1. lo sculaccione scappa. ma non è positivo mai. per risolvere l’empasse puoi semplicemente ignorare il capriccio, fare altro, se non fosse tuo figlio, e non avesse due-tre anni, se fosse una persona adulta, o anche solo un ragazzo, non penseresti mai a uno sculaccione come soluzione. e allora lo sculaccione è solo prevaricazione, e lo puoi usare perchè sai che fisicamente sei il più forte. poi scappa… dio ci scampi dalle persone che si dichiarano perfette, ma non aiuta. proprio no.

    1. Michela, scappa semplicemente.
      E’ un post paradossale ovviamente a partire dal titolo, che si rivolge alle mamme imperfette, che vorrebbe anche sollevare ciascuna di noi dal senso di colpa enorme che spesso segue uno scapaccione. Che ci sta, ma non equivale a darsi delle violente.
      Poi sarebbe sempre meglio evitare. SEMPRE.

  2. io invece concordo con te Arianna.
    Qualunque punizione/castigo è una dimostrazione di chi è il più forte.
    Io posso per varie ragioni togliere i cartoni al Nin se mi risponde male: ha 8 anni. Posso impedire al Ric di uscire al sabato sera se prende un votaccio, perché ne ha 16 (quasi) ma non potrei mai fare lo stesso con un adulto. Quindi sto prevaricandoli sulla base del fatto che sono la più forte, anche se non si tratta di forza fisica? Io direi di no.

    E’ un discorso complesso Arianna, che non si può svolgere in un commento.
    Però di base concordo con te.

  3. Ciao Andretta,
    e siccome, come dici tu, è un discorso complesso, il post è paradossale. Che se ne parli,

    Arianna

  4. Sono d’accordo con te Arianna, e penso che per spiegare un concetto così apparentemente semplice come uno sculaccione servano almeno tre libri. Perchè? perchè se non è usato come unica forma educativa, ma come estrema ratio di una negoziazione sfiancante, serve ed aiuta.
    sono contraria allo sculaccione sistematico (che poi i bambini non lo considerano più tanto è normale), e allo sculaccione senza spiegazioni prima e dopo. Quando proprio gna fai più (nè te, nè loro) allora serve. Interrompe, come dici te. Poi bisogna avere l’intelligenza di spiegare. Accertarsi che abbiano capito, altrimenti resta una punizione corporale ad minchiam.

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