Il primo anno di vita del bambino se #mammadopoi40

Il coosleeping e l’autosvezzamento, le pappe e i pannolini lavabili, la carrozzina e il passeggino, quante cose da decidere in quei primi 12 mesi di vita di vostro figlio. Consigli, manuali di pediatria e pedagogia, cellulare alla mano per chiamare il pediatra, questi i migliori amici della neomamma, dopo i 40 invece no. E vi racconto perchè.

Coosleeping o lettino? I dilemmi del primo anno di vita

411170_10150552622138175_30606156_oE’ maschio o femmina? Faccio l’ecografia? Ma anche no, vai col pendolino e un collega spiritoso. Risultato maschio! E infatti qualche mese dopo nasceva Nanuzz, aka Lorenzo.

Con lui sono rinata io, letteralmente. Una mamma completamente diversa dai gemelli, rilassata, egoista e gioiosa. I classici quesiti delle mamme nei primi 12 mesi, li ho allegramente superati in nome del “faccio come mi pare a me!”

E incredibile funziona, er nano ha dormito fin da subito, mitica la prima notte a casa ha dormito dalle 22 alle 7 della mattina. Russava e forse russavo anch’io raccontano le leggende familiari. Ma io si sa non russo mai.

La scelta della carrozzina: Lorenzo era maschio e la carrozzina rosa, ereditata anzi praticamente scippata alla mia migliore amica, che l’aveva conservata come una reliquia, addirittura con la zanzariera. Carrozzina Full-optional, che noi abbiamo distrutto in pochi mesi.

Coosleeping o lettino? L’importante per me era dormire. Considerate le priorità è stato in stanza con noi nel suo lettino eppoi verso le 3 nel lettone fino ai 2 anni e mezzo, quando mio marito, l’Ing, mi ha messo di fronte a una scelta drastica o lui o nanuzz. Ma lui era prontissimo, la fuga più veloce del mondo verso il suo nuovo letto in stanza col fratello.

Allattamento o latte artificiale? Nanuzz si è attaccato subito. Mai nessun problema, e io mi sono adeguata. Economico, salutare e tenerissimo trascorrere ore sul divano con lui così. Anche qui l’Ing ha preteso di riavere solo per lui certi apparati della moglie a 21 mesi del pargolo. Dittatore. Forse avrei continuato fino ai 18 anni. Era così comodo. Nanuzz, anche qui, non ha fatto una storia.

408043_4726767449204_1771670825_nFascia o marsupio? Fascia sicuramente per tenermelo accanto e soprattutto perchè dormiva sempre e io potevo fare molte altre cose, eppoi ergobaby, il marsupio ergonomico fino ai 3 anni. Siamo andati ovunque: dalla rainforest caraibica alle montagne sperdute della romagna.

Svezzamento o autosvezzamento? La seconda scelta è stata quasi naturale per noi e Nanuzz ha gradito la pasta ai broccoli a 6 mesi. Anche io e il mio odio per omogeneizzati e pappine.

Vestiti nuovi o usati? Usati, usati e usati, a un certo punto avevo 3 amiche spacciatrici di vestiti per Nanuzz, un guardaroba degno di un re. Quanta invidia la mia nel vedere gli abiti nuovi ma usati del piccolo imperatore. Nessuna schizzignosità come per i gemelli, nessun detersivo particolare, nessuna paura di allergie se non prelavavo.

Giochi di legno e montessori? Tutti e di tutti i tipi… avevamo quelli dei gemelli in legno e mi sono divertita a costruirgliene di montessoriani come la cesta dei tesori.

Ciuccio si o no? Si e no, quando me ne ricordavo e quando piangeva disperato sicuramente si, quando era tranquillo no. Spesso raccattato da terra, lavato al volo e ridato. Perso all’aeroporto di Londra in una fredda sera invernale, abbandonato lì e mai più ripreso.

A 41 anni mi sono scoperta mamma ad alto contatto, per comodità, la mia e quella della famiglia, senza alcun fanatismo da madre esordiente, facendomi allegramente i fatti miei con le altre madri, ignorando i consigli non richiesti. Una filosofia che fa risparmiare moltissimi soldi e moltissime energie per dedicarle al piccolo e al resto della famiglia.

A 41 anni mi sono scoperta egoista al punto giusto per godermi il primo anno di mio figlio, senza bavaglini troppo puliti, col ciuccio che cadeva a terra senza problemi.

A 41 anni dopo le gemelliadi ho vissuto una maternità meravigliosa! Senza fronzoli e trine.

Confessioni di una madre s-maturata: ho usato i pannolini della Pampers, i lavabili mi stancano al sol pensiero. Ci ho pensato, ho chiesto in giro, ho richiuso il pensiero.

Cosa serve, allora, nel primo anno di vita?

L’amore basta. L’amore per il nuovo arrivato, per se stesse e per la propria famiglia, la consapevolezza dei proprio limiti e delle proprie debolezze, serve solamente questo. E’ sufficiente non stressarsi con modelli o consigli imposti dagli altri, chiunque siano, esperti o parenti.

Stringere nelle braccia Nanuzz è stato un miracolo d’amore, sentirlo attaccarsi e ciucciare con naturalezza un momento fondamentale per capire che contavamo solamente noi 5 in quel momento e la nostra serenità. Eravamo circondati da tantissime opinioni diverse e molte anche contrarie a quella nascita, perchè ero grande, perchè i gemelli avrebbero sofferto, perchè non avrei mai fatto carriera, perchè ci avrebbe distrutto come coppia.

Eppure in quel momento, mentre lui si attaccava, mio marito dormicchiava accanto a noi in quella stanza della clinica, i gemelli erano con i nonni e la zia adorata di Milano, io ho sentito che noi eravamo giusti così. E non era per il toradol in dosi da cavallo.

L’amore basta e “faccio come mi pare a me!”. Il resto non conta, come racconta la sua faccia felice! 

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Arianna

 

 

Arianna

5 pensieri su “Il primo anno di vita del bambino se #mammadopoi40

  1. Io quasi uguale a te con il secondogenito, a 37 anni, con la differenza che lo allatto ancora nonostante le lamentele del marito:-)
    Un bellissimo modo di vivere la maternità, naturale e gioioso. Grande Arianna e viva il meraviglioso Nanuzz!
    Baci
    Ketty

  2. Una sola parola : mitica!
    Io ho fatto così con la terza…e a leggerti mi viene voglia di ripetere ancora l’esperienza (ma a mio marito chi glielo spiega?)
    Una tua omonima

  3. Bel post Arianna, grazie. Lo leggo e ho le lacrime che mi solcano il viso, il mio bimbo di 3 mesi qui di fianco a me che dorme, e quello di 3 anni nell’altra stanza, che dorme. Fuori, il rumore del mate. Dentro di me, la paura di aver sbagliato tutto, quella paura che solo le mamme hanno. Chissà se riuscirò a scrollarmela di dosso. Non ho più tempo per me, nè energie. Sono votata al 100% ai due bambini. Vorrei godermi questa maternitá senza troppe paranoie nè domande nè aspettative nè paure nè preconcetti, e invece li ho tutti e anche di più, mentre dovrei imparare da te, da quello che scrivi, e sentire solo la gioia di donarsi così completamente ai propri figli.

    1. Cri, ti ho chiesto l’amicizia su fb, se vuoi possiamo chiacchierare ogni tanto via messanger. La paura di essere mamma ce l’abbiamo tutte credimi, non passa mai. Magari ci si convive, ci si abitua, col secondo e col terzo.
      Sono sicura che sei un’ottima mamma e una cuoca superlativa.

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