E’ morta Dolores O’ Riordan dei Cranberries, una mia coetanea. Un pezzo di cuore e di fantasia è volato via con lei e con la violenza della sua morte, improvvisa. Non avrò 30 anni mai più.
Lo scrivo di corsa, lo scrivo di pancia. E’ morta Dolores O’ Riordan dei Cranberries, aveva 46 anni e 3 figli dai 20 ai 12 anni. Una vita piena, anche di ombre mentali: anoressia e sembrerebbe disordine bipolare della personalità. Era una mia coetanea. 46 anni.
Mentre leggevo senza fiato la notizia dell’Ansa mi è mancata l’aria, l’arianna di quei brani lì. L’Arianna sognatrice che imbrigliata dalla realtà si rifugiava, cuffiette all’orecchio, in una voce soffice e avvolgente con cui sognare altro da se. Era ancora tutto possibile ascoltando lei cantare la magia di “Just My Imagination”. Non mi basterà più.
Era un concerto dei miei 30 anni, quelli vissuti davvero da me stessa. Era lei che cantava con me. Erano sogni.
Sono mesi che l’età che ho mi riporta con i piedi con terra, a volte brutalmente a volte dolcemente. Comunque sarà non sarà mai più lo stesso, ho consumato un funerale che non è solo l’addio alla mia giovane anima, ma anche al sogno per se stesso. Però…
Però ho messo le sue canzoni per mia figlia che giocava e chiedeva di rimetterle, mentre mi vedeva piangere una donna che per lei non rappresenta ancora nulla. Ancora appunto. E’ che i sogni non si allontanano mai troppo dall’albero che ti ha creato.
I sogni di mia figlia saranno ammantati dalla stessa magia che ha protetto me da molti momenti bui.
Ogni nota, ogni concerto visto, ogni cantata alle stelle con lei, con i Cranberries sono stati un inno alla mia fantasia, alla mia essenza. Così sarà anche per Flavia e per gli altri miei figli.
Che poi… Just their imagination