Cambio di stagione: come organizzarsi

Temperature calde finora ci hanno impedito di procedere a questo rito antichissimo che si tramanda di generazione in generazione. Come procedere? In modo veloce e semplice?

AIUTO! È L’URLO che si accompagna al solo pensiero di iniziare a selezionare e tirare fuori dagli armadi, dalle cantine e da qualunque luogo siano riposti i panni invernali. E’ un incubo, per tutti.

Come si procede in modo rapido, veloce e sostenibile per l’ambiente? Si perchè i vestiti dell’anno precedente o che non stanno più bene si passano agli amici, alla parrocchia o anche ai bambini in ospedale, a Roma al Bambin Gesù li prendono molto volentieri.

Pronti?

  1. Procedi dall’inizio alla fine per ogni persona della famiglia (da più soddisfazione… sembra di finire prima)
  2. tira fuori i vestiti di ciascuno e mettili sul letto
  3. a occhio metti da parte quelli che sono diventati piccoli e fai provare ai figli quelli su cui hai dei dubbi
  4. Ora procedi nello stesso modo per i vestiti estivi/invernali che togli dall’armadio per metterli via.
  5. Scambia armadio-scatole o ovunque riponi i vestiti e imbusta i vestiti usati da regalare in buste di carta o quelle riutilizzabili

Infine coinvolgi tutti i componenti della famiglia nel rito, usciranno fuori vestiti e scarpe piccole e divertenti con cui potrete giocare insieme e farvi moltissime risate.

Per riporre i vestiti, se siete veramente dei guru, usate le buste del sottovuoto. Siete mitiche.

Infine… uscite a festeggiare la fine della tortura.

Arianna

Un pensiero su “Cambio di stagione: come organizzarsi

  1. Come affrontare la tragedia e aiutare gli altri ad affrontarla

    L’editore di Monaco ha pubblicato il libro intitolato “Ogni terza donna”. La scrittrice, ha dedicato il libro a tutti i bambini stellati e ai loro genitori.
    I bambini stellati in Germania vengono chiamati mai nati, quelli che sono morti durante il parto o quelli che sono deceduti poco dopo la loro nascita. Nel suo libro, la scrittrice dà voce alle donne che hanno perso i loro figli non ancora nati, ma non hanno rinunciato a una gravidanza con lieto fine, e anche al uomo che è sopravvissuto al dolore della interruzione della gravidanza della sua dolce meta. Queste storie dimostrano: coloro che hanno vissuto un trauma psicologico così grave dovrebbero assolutamente lavorarci su e non essere lasciati nella solitudine con il problema.
    La stessa scrittrice ha affrontato un problema simile ai suoi tempi. – “Mi dispiace signora, ma non sento più il battito cardiaco del feto”, la stessa è rimasta senza parole dopo le fatidiche parole del medico durante uno dei suoi controlli di routine. Come ammette l’autrice del libro, non aveva mai vissuto un tale shock.
    Gli specialisti della clinica di medicina riproduttiva del prof. Feskov hanno a che fare con storie simili ogni giorno e sanno quanto sia importante il sostegno per le famiglie che lo attraversano. Sono sempre pronti ad offrire soluzioni per coloro che sognano di diventare genitori

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